GIUSTIZIA: NUOVO STOP FINO ALL'11 MAGGIO. MISERAMENTE FALLITO IL TENTATIVO DELLE UDIENZE SMART CON TEAMS

Inutile la corsa di migliaia di avvocati a scaricare (ed imparare) Microsoft Teams e Skype For Business per la celebrazione delle udienze smart. L'emendamento prevede un nuovo stop ai processi fino all'11 maggio, indiscrezioni parlano addirittura di settembre.

Abbiamo scaricato Teams di Microsoft e Skype for Business. Abbiamo fatto webinar, corsi online, consultato guide per capirne l’utilizzo. I colleghi più anziani hanno addirittura avuto il piacere di confrontarsi per la prima volta con una webcam, e con il suo utilizzo (con non poche difficoltà). Tutto inutile, almeno per ora!

Ma c’era da aspettarselo: da un sistema Giustizia che già non funzionava prima, non potevamo certo pretendere che i “capi degli uffici giudiziari” organizzassero, in poco meno di un mese, una digitalizzazione dei servizi che consentisse la prosecuzione dell’attività giudiziaria.

Siamo sempre il paese in cui le cancelleria penali non accettano le pec degli avvocati, mentre agli avvocati vengono notificati gli atti giudiziari a mezzo pec (dalle cancellerie!). E’ vero, sembra incredibile ma è cosi!

Ma ci vuole del tempo per organizzarsi, non c’è fretta: tanto per magistrati e cancellieri lo stop al sistema giustizia non porta cambiamenti significativi, almeno in termini economici: lo stipendio arriva sempre, puntuale.

E allora che si fa? Proroghiamo ulteriormente.

La sospensione dei processi su tutto il territorio nazionale, che – secondo quanto stabilito dal decreto Cura Italia – sarebbe dovuta terminare il 15 aprile, viene prorogata fino all’11 maggio. Un provvedimento sollecitato nei giorni scorsi dall’Associazione nazionale magistrati, che aveva prospettato il rischio, con la piena riapertura dei palazzi di giustizia, di esporre migliaia di persone al contagio da coronavirus vista “l’assenza di dispositivi e misure di protezione”.

Nel settore penale sono comunque assicurate le udienze di convalida, arresto e fermo e i processi con imputati detenuti se loro o i difensori chiedono di andare avanti. Nel settore civile si celeranno, invece, le udienze urgenti che riguardano minorenni e rapporti familiari.

“Abbiamo valutato di attuare questa misura, sentiti anche gli addetti ai lavori, per tutelare la salute di tutti gli utenti della giustizia ed essere pronti a ripartire“. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, commentando il via libera del Cdm alla proroga dello stop alle udienze non urgenti e della sospensione dei termini fino all’11 maggio.

Si rammenta come tale rinvio si applica anche alle ipotesi previste ai commi 20 e 21 del citato articolo 83, vale a dire alle mediazioni di cui alla legge 28/2010, alle negoziazioni assistite di cui al decreto legge 132/2014 e ai procedimenti di risoluzione stragiudiziale delle controversie regolati dalle disposizioni vigenti, nonché ai procedimenti relativi alle commissioni tributarie e alla magistratura militare, fatta eccezione ai procedimenti penali in cui i termini di cui all’articolo 304 del codice di procedura penale scadono nei sei mesi successivi all’11 maggio 2020.

Attendiamo, oramai rassegnati, gli sviluppi.

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